MOURINHO – Alla vigilia di Chelsea-Benfica, José Mourinho si è presentato in conferenza stampa tornando a parlare del suo passato con i Blues, ricordando i successi conquistati a Stamford Bridge e citando anche il trionfo in Conference League ottenuto con la Roma.
Sul Chelsea, lo “Special One” è stato chiaro:
“Il Chelsea di Abramovich, il mio Chelsea, quello che abbiamo costruito e che per anni è rimasto ai vertici, era una squadra vincente. Con me, con Ancelotti, con Conte e con Tuchel: il club era una macchina da trofei. Ogni stagione arrivava un titolo. Poi è arrivata una fase diversa, con investimenti enormi ma meno razionali, e per chi ama il club è stato difficile vederlo smarrire la sua identità“.
E sulla sfida ai Blues di oggi:
“Il Chelsea fa parte della mia storia, ma non del mio presente. In campo conta solo vincere. Sono qui per i miei giocatori e per i tifosi: se un giorno mi alzassi senza la gioia di allenare o senza la sofferenza per una sconfitta, significherebbe che la mia carriera è finita“.
Il rapporto con il club resta però speciale:
“In fondo resterò sempre un po’ Blue. Io faccio parte della loro storia e loro della mia. Ma adesso ho un compito diverso e voglio vincere“.
Infine, una battuta sul lavoro di Enzo Maresca:
“Ha portato idee nuove e si è adattato alla filosofia del club. La Conference League è un trofeo più semplice da conquistare per una grande squadra: io ci sono riuscito con la Roma. Ora, però, vedo finalmente il Chelsea tornare sulla strada giusta“.
