MENEZ – Intervistato all’Ultimo Uomo, Jeremy Menez, ex attaccante di Roma, Milan e PSG, torna a parlare della squadra giallorossa.
Se io penso alla tua carriera da calciatore la prima cosa che mi viene in mente è quel gol con l’Udinese. Istintivamente mi ricordavo fosse il tuo gol d’esordio con la maglia Roma, invece era la tua ultima stagione in giallorosso. Ti ricordi quel momento della tua esperienza in Italia?
“Me lo ricordo bene perché c’era Mehdi Benatia all’Udinese, che è mio amico. Prendo la palla di petto e c’è Checco vicino a me vado avanti e non guardo nessuno. È stato bellino, dai“.
Tu eri in campo in quella famosa Roma Sampdoria, e ci sei rimasto per 90 minuti. Cosa cosa ti ricordi invece di quella partita?
“È stata bella e brutta contemporaneamente. Bella perché comunque abbiamo fatto una stagione della Madonna. Siamo arrivati a quella partita che mancavano tre, quattro giornate, e l’ambiente era troppo bello. A Roma, quando ti avvicini al primo posto e poi rischi di vincere qualcosa, la città diventa una cosa fantastica. È stato bello tutta la settimana, poi è diventato tutto il contrario dopo la partita. Avevamo la partita in mano, vincevamo per 1 a 0, e poi perdiamo per 2 a 1. Il calcio a volte è così: cerchi di trovare spiegazioni, ma devi semplicemente accettarlo. Mi ricordo che negli spogliatoi, tra primo e secondo tempo, un paio di giocatori della Roma si sono messi a litigare. Anche Ranieri si è incazzato con la squadra ma evidentemente non è servito“.
Secondo te è vero, come si dice, che a Roma è più difficile vincere che altrove?
“Io credo di sì. Con tutto il rispetto che ho per la Roma, diciamo che come storia è un pochettino sotto al Milan o alla Juventus. Però è sempre una grande squadra, e in più giochi nella capitale, con la visceralità del sud. È un’atmosfera che è difficile da spiegare: a Roma ci sono 50 giornali che parlano della Roma, le radio, eccetera. C’è un’atmosfera diversa, più complicata”.
Tu sentivi la pressione dentro la città?
“Certo, che la sentivo. A Roma tutto il giorno, tutti i giorni, senti parlare della Roma“.
