NAINGGOLAN – Intervenuto al podcast FantaLab in compagnia di Luca Toni, Radja Nainggolan, calciatore del Lokeren, è tornato a parlare della sua esperienza alla Roma a poco più di una settimana dal derby.
Nainggolan: “A Monchi ho detto che sarei andato all’Inter”
Sui ricordi condivisi con alcuni compagni.
“Totti e De Rossi mi accolsero subito bene a Roma mettendomi a mio agio, idem Florenzi che era molto giovane. Sarei rimasto a vita in giallorosso, amavo la mentalità dei tifosi. Roma è una bella città, lì mi sono anche calmato fuori dal campo (ride, ndr). Avevamo una squadra fortissima, davanti c’erano Destro e Totti. Però eravamo più forti dietro, con Castan e Benatia non passava nessuno. Poi sono arrivati altri giocatori incredibili come Salah, Rüdiger e Pjanic, che hanno avuto una carriera pazzesca. Incredibile di come non siamo riusciti a vincere, purtroppo davanti avevamo una Juventus imbattibile. Se avessimo giocato oggi, avremmo vinto cinque scudetti. Avevamo Szczesny e Alisson in porta, il primo era bravissimo con i piedi, mentre il brasiliano faceva cose incredibili anche in allenamento”.
Riguardo il periodo della disputa tra Spalletti e Totti.
“A distanza di anni, capisco il punto di vista di entrambi. Totti giocava 10′ e segnava ma mi rendo conto che non era rispettoso per la sua storia. Fuori dal campo Francesco era sempre sorridente, giocava a calcio perché si divertiva. Noi quell’anno pensammo solo al bene della Roma, infatti facemmo il record di punti nella storia del club. Ricordo ancora quando, alla vigilia di Atalanta-Roma, io e Pjanic giocammo a carte al computer in camera di Totti. Spalletti non voleva e ci aspettò sdraiato sul corridoio, davanti alla porta. Ci avvisò De Rossi. Il giorno dopo, partimmo tutti e tre dalla panchina”.
Il momento dell’addio.
“Non avrei mai voluto lasciare la Roma, come detto. Monchi però voleva mandare via tutti i giocatori portati da Sabatini. Quando ero in vacanza, scoprii che aveva dato il mandato a un procatore turco di vendermi a una big della Turchia. Così chiamai Monchi e gli dissi che sarei andato all’Inter, dove c’era Spalletti”.
Le migliori partite giocate.
“La rimonta contro il Barcellona rimane incredibile, fu la partita più bella. Al contrario invece mi fa ancora male l’eliminazione in Coppa Italia contro lo Spezia e l’uscita dall’Europa League contro la Fiorentina. E ovviamente cito tutte le partite con la Juventus, sempre molto tirate”.
Sul derby.
“Il derby di Roma è imparagonabile rispetto a quello di Milano, i tifosi sono fanatici. Non li vedrai mai insieme allo stadio, percepisci il calore della città in ogni momento”.
Sulla rosa di oggi.
“Dovbyk? Sopravvalutato. Koné? Per me è forte ma non segna e non fa assist. Ce ne sono tanti così, che non arrivano a un livello alto. Lo metto tra i cinque più forti del campionato ma non è completo”.

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